Terrore
Sin dai suoi albori, la cinematografia (ma anche la letteratura) dell'orrore si e' sempre distinta per i suoi ammiccamenti piu' o meno espliciti verso la sfera dell'erotismo, ammiccamenti che si sono via via intensificati sempre di piu' con il passare degli anni.
Sesso e morte sono andati di pari passo fin dai primi tempi. Il genere horror erotico può essere meglio affrontato attraverso l'opera di Alfred Hitchcock e di Jess Franco. Filosoficamente il tema è stato esplorato da Georges Bataille in "L'érotisme".
Milioni di film horror con protagonisti adolescenti ci raccontano i rischi di un'esplorazione sessuale che sfugge al controllo. In realtà il punto è che in fase adolescenziale, periodo d'inspiegabili metamorfosi, il corpo sfugge al controllo del bambino di ieri in attesa che l'adulto di domani impari a governarlo. Quindi la tensione sessuale, bandiera e motore dell'adolescente in evoluzione, non rappresenta altro che la naturale spinta alla differenziazione che il bambino percepisce come minacciosa, e di qui le connotazioni terrifiche, ma che l'adulto non può fare a meno di mettere in pratica. Ovvio che nell'età adulta tutto questo periodo che adesso è vissuto come un incubo, sarà oggetto di grande nostalgia, di qui il permanere dell'interesse per questa tematica oltre l'adolescenza.
Tutto questo ovviamente causa un movimento sotterraneo che tende all'espressione seppur mascherata di contenuti che la coscienza riconosce solo in parte.
Per un appassionato del cinema dell'orrore anni '60/'70 (soprattutto di quello italiano) non e' raro vedere alcune delle sue pellicole preferite contraddistinte da riferimenti sessuali abbastanza espliciti e donne discinte, anche se non si puo' dire che costituissero un vero e proprio "marchio di fabbrica" del genere, erano infatti pratica abbastanza comune nei vari gothic-horrors dell'epoca.
Come al solito, il discreto successo di pubblico non manco' di scatenare un processo imitativo e di sfruttamento intensivo del genere, che pero' stavolta non colpi' il cinema ma un altro organo di comunicazione popolare a larga diffusione: il fumetto. E' infatti risalente al 1969 (quasi parallelamente all'uscita della rivista "Horror") quello che puo' essere considerato come il primo fumetto "Porno-Horror" italiano: JACULA.
Il gradimento di pubblico si dimostro' così alto che, negli anni successivi, le pubblicazioni di questo genere si moltiplicarono letteralmente. Nacquero fumetti come Zora la Vampira (1972), Sukia (1977) e Yra (1980).
Alla fine degli anni Ottanta la specie delle vampire a fumetti made in Italy può dirsi completamente estinta, soprattutto a causa dei mutati gusti del pubblico, orientati verso un horror più truculento e contemporaneamente umoristico, con ambientazioni metropolitane e mostri umani (basti pensare ai vampiri di Dylan Dog che sono parte attiva della società, ben integrati e travestiti: a far paura è il serial killer, il fanatico, ecc., non più gli emissari del maligno).
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