E sono ancora lì - Messina Trasgressiva

È passato quasi un mese, ma io sono ancora lì; sono ancorata a quell’’ora che vale mille giorni perché è stato così potente l’incontro con te da non desiderare nient’altro.
La tua bocca è ancora incollata alla mia e sento il morso che mi hai dato al labbro superiore, e la tua lingua scivolarmi sul collo.
Sento ancora le tue mani scoprire tutto il mio corpo; afferrano e strizzano i miei seni esageratamente grandi. Le sento ancora scorrere sulla schiena fino a fermarsi sulle cosce, che schiaffeggi con sapiente sicurezza.
Le tue labbra succhiano ancora i miei capezzoli turgidi e vorrei che avessi dieci bocche per amplificare tutto il piacere che provo.
Ti sento ancora così tanto, che il tuo odore non mi viene più via.
Assaporo ancora la freschezza della tua pelle: liscia, profumata e glabra e sono ancora lì sopra di te.
Le mie mani ti sfiorano il tuo petto per poi soffermarsi sui capezzoli che lecco e succhio avidamente; esagero e ti mordo, e ti esci un “ahi” mischiato ai gemiti di appagamento. E tutto ciò mi eccita ancora di più.
Sono ancora lì a scoprire i tuoi tatuaggi speculari alle costole, ai fianchi e quelli all’inguine: due rose che annuso e bacio per poi arrivare lentamente al tuo membro già duro.
E tu stai li, inerme a farti coccolare e ad assaporare ciò che la mia bocca ti regala.
E poi ti scivolo accanto e ti chiedo di farmi venire: le tue dita prima mi penetrano e poi insistono sul clitoride.
E alternando questi movimenti, vai avanti per un po’; ma sei troppo veloce e così ti invito alla lentezza; mi piace gustare il momento e sentire il piacere salire adagio, quasi pigramente, per poi sciogliersi nell’esplosione finale che ne deriva. E quando vengo, voglio baciarti ancora e ancora.
E sono ancora lì, a baciarti e toccarti.
Sono ancora lì seduta con te davanti, e il tuo membro tra le mani; lo passo tra i miei seni e lo prendo in bocca e sto ancora lì a succhiartelo; ti stringo le natiche e voglio darti tutto il godimento che posso, e tu tenendomi per i capelli mi guidi nel tuo piacere come fosse una danza che diventa sempre più frenetica.
Ma prima di finire decidi che BASTA!
Io, che volevo sporcarmi con il tuo seme per spargerlo sul seno e spalmarlo sui capezzoli, resto li esterrefatta vederti rivestire ed andare via, con la promessa di un nuovo incontro che non avverrà mai perché sei scomparso come un fantasma.
Sono ancora lì a chiedermi il senso di un amplesso interrotto, di un rapporto consumato a metà.
Sono ancora lì, intrappolata in un loop che mi fa rivivere sempre a quell’ora: sento l’emozione, l’eccitazione, la gioia, il brivido, il piacere.
Quanto vorrei averne ancora!
E io sono ancora lì.







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