- Pubblicata il 09/02/2017
- Autore: LINA ESSE
- Categoria: Racconti erotici orge
- Pubblicata il 09/02/2017
- Autore: LINA ESSE
- Categoria: Racconti erotici orge
UN'ORGIA CON MIO MARITO - parte prima - Messina Trasgressiva
UN'ORGIA CON MIO MARITO - parte prima
Io e mio marito Bastiano stavamo insieme da 26 anni, di cui 22 da sposati, con un figlio 21enne trasferito a Cagliari per laurearsi in Giurisprudenza. Come succede spesso a tante altre coppie mature, il nostro matrimonio era in crisi profonda. I nostri rapporti intimi erano rarissimi, e si basavano quasi esclusivamente sul sesso orale. Ricordo che l'ultima volta mi aveva praticamente costretto a fargli un pompino e a ingoiare lo sperma, pur sapendo che non sopportavo quel sapore dociastro e nauseante.
E poi si era rifiutato di scopare e mi aveva leccato la bagassa in fretta, facendomi quasi male.
L'estate scorsa, lui ha insistito per invitare a cena due importanti colleghi di lavoro. Sperava che potessero aiutarlo ad avere una promozione e mi ha chiesto di preparare qualcosa di speciale.
Esaurita la cena a base di Cannonau e cinghiale, ho portato la torta di sapa in salotto e abbiamo giocato a "scala quaranta con penitenza". Cioè, chi perdeva la partita, un indumento doveva togliersi. Io ero già un po' brilla e ho perso due manches consecutive levandomi le scarpe e le calze. I suoi amici idem, e avevano fatto come me. L'unico che vinceva era Bastiano, mio marito. A un certo punto si è alzato.
- Hey gente, vado in centro a comprare tre bottiglie di Vermentino, intanto continuate voi...
Dopo un'ora non era ancora tornato e io ero rimasta in slip e reggiseno.
Quando mio marito è arrivato, mi sono resa conto che la situazione era molto imbarazzante e ho pensato che il nostro matrimonio fosse al capolinea. Invece lui ha reagito in modo del tutto inaspettato, ha stappato una delle tre bottiglie e me l'ha versata addosso lentamente. Sul collo, sulla schiena sul petto, sulla pancia, sulle gambe. E meno male che faceva un caldo boia. Gli altri due, rispettivamente in mutande e calzini, e mutande e camicia, come pazzi ridevano. Non so, sembrava che fossero tutti daccordo.
Poi ha riempito una prima volta i nostri quattro bicchieri e abbiamo brindato. Ha raccontato due o tre barzellette volgari e giù con un altro brindisi. Ero cotta come una gallina, ho inventato una scusa e sono andata a riposare sul letto.
CONTINUA
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