Non avevo notato che mia moglie fosse così bella - Messina Trasgressiva

Non avevo notato che mia moglie fosse così bella - Messina Trasgressiva

Eravamo in giro nella nostra città, naturalmente per lavoro, guidavo io il mezzo aziendale, ho intravisto la sagoma di una ragazza, era in minigonna -Guarda che figa- ho esclamato a Mino il mio collega, si è messo a ridere, anzi ha detto -Raggiungiamola così la vediamo meglio- Ho fatto il giro dell'isolato, più ci avvicinavamo più mi sembrava figa, il tacco altissimo, il seno prorompente, i capelli biondi. Quando la distanza ce lo ha consentito ho notato che quella figa aveva qualcosa di familiare, ora eravamo proprio vicini, era Manuela, mia moglie. Giulio il mio collega stava morendo dal ridere, l'aveva riconosciuta subito l'idiota senza dirmi nulla.
Ci siamo fermati, l'abbiamo raggiunta -Amore dove vai? Sei bellissima, non sapevo avessi questa minigonna-
-Stupido è un regalo di mamma, non ti accorgi mai di nulla- -Dove stai andando?- -Sei ridicolo, tu mi hai detto di andare all'ufficio postale per il versamento della tassa dell'immondizia- -Scusa non ricordavo, la tua bellezza mi ha offuscato la mente- -Tu la mente la hai sempre offuscata, non mi dare colpe che non ho-
-Sempre sprezzante il mio amore- -Dai porta anche Mino a pranzo, vi faccio una sorpresa. Mino vieni preparo
una cosa che ti piace molto- Mino oltre che collega era anche amico, con lui ne io ne Manuela avevamo segreti, lui viveva con la nonna e la sorella, era un bel ragazzo, non aveva impegni con altre donne, era amante della libertà. Spesso restava a pranzo a volte anche a cena, Manuela lo trattava come un fratello.
Il piatto preferito da Mino non è nulla di eccezionale, una semplice pasta e ceci, andava in estasi quando
Manuela preparava quel piatto. Non avevamo tanto tempo, quindi subito dopo aver finito pranzo e caffè
siamo tornati al lavoro. Manuela non si rende conto della quantità, era avanzata parecchia roba dal pranzo,
è stata lei stessa a dire a Mino -Amore torna anche a cena questa roba la dobbiamo finire- Quando Manuela
chiama amore a Mino lui si scioglie. Pomeriggio inoltrato siamo tornati a casa era presto per la cena, abbiamo
fatto la doccia, ci siamo messi a parlare del più e del meno. Mi stavo rendendo conto che tra Manuela e Mino
c'era qualcosa, ogni tanto si lanciavano sguardi, non ho potuto tenermi dentro la domanda -Ragazzi mi nascondete qualcosa?- -Lo dici tu o lo dico io?- ha biascicato Manuela, Mino era diventato rosso, mi aspettavo il peggio, invece con un candore disarmante lei ha detta chiaramente che gli abiti che indossava la mattina erano un regalo di Mino- Mi sono sentito sollevato -C'era bisogno di nasconderlo?- E' intervenuto
Mino -Quando ho visto esposto quell'abito non ho resistito, l'ho immaginato addosso a Manuela, infatti ne
sei rimasto colpito anche tu quando l'abbiamo incontrata- Va bene allora facciamo così, da oggi per evitare
che accadano cose spiacevoli dobbiamo comportarci facendo quello che ci va senza nasconderci nulla-
-Sei sicuro di quello che dici- ha sibilato Manuela -Certo che sono sicuro. Si è alzata dalla sedia, ha raggiunto
Mino, si è seduta sulle sue gambe, si sono legati in un bacio lunghissimo. Ho sentito un calore fortissimo che mi ha attraversato il corpo, il cazzo è diventato durissimo. Ero seduto in poltrona, hanno notato la mia erezione Manuela ha tirato fuori il cazzo di Mino, gli ha fatto un pompino fino a farsi sborrare in bocca.
Ho sborrato anch'io così come ero vestito. Non riuscivo a parlare, lei mi è venuta vicino, mi ha baciato facendomi sentire il sapore della sborra di Mino, sono andato in estasi, non capivo più nulla, ero eccitato
come mai era successo. Nessuno parlava, ci siamo goduti quei momenti in silenzio, momenti bellissimi.
-Ragazzi pasta e ceci ci aspettano- ho detto per stemperare la tensione, ci siamo messi a ridere, ormai il
ghiaccio era rotto. -Ragazzi non sapete quante volte ho immaginato quello che è successo stasera, non ho
mai avuto il coraggio di dirvelo, a volte pensandovi insieme mi eccitavo tanto da sborrare prima che venissi
tu- rivolgendomi a Manuela -Tranquillo mi faceva venire Mino, ricordi quando chiedeva un'ora di permesso?
era solo per farmi raggiungere l'orgasmo che tu avevi mancato- -Siete straordinari, vi voglio bene, sono felice
che sia successo tutto questo stasera. Mino telefona alla nonna dille che sei impegnato col lavoro, stanotte
dormi nel nostro letto, voglio vedervi scopare tutta la notte- E' stata la notte più bella della mia vita, prima di
mettere nella figa il cazzone di Mino lo succhiavo io per farlo indurire bene e poi ero io stesso a metterlo nella
figa, li leccavo mentre scopavano. Una trasgressione a cui non dovevo più rinunciare. Il cazzo di Mino era più
grosso del mio, era la stessa misura della figa di Manuela, come godevano insieme, più godevano e più bene
stavo io. Nel giro di una settimana Mino ha lasciato nonna e sorella ed è venuto a stare con noi.

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